Cosa vedere a Marmore
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Marmore da scoprire
Antica fornace Strada del Rancio
Parco Campacci-Libero Liberati
Monumento a Libero Liberati
Corse dal 1950 al 1959 con le scuderie Gilera e Moto Morini diventando campione assoluto della classe 500cc nel 1957.
Il 5 marzo 1962, mentre si allenava in moto sulla SS209 Valnerina in previsione del suo ritorno alle gare, scivolò all’altezza della curva di Cervara andando ad urtare violentemente contro la parete rocciosa.
Il monumento rappresenta Libero Liberati che indossa casco, occhiali e tuta mentre guarda avanti a sé, pronto ad affrontare la sua prossima gara.
L’arco verticale, che rappresenta la curva in cui scivolò e morì durante il suo ultimo allenamento, contiene la sua moto poggiata sull’asfalto ed una dedica a firma dei concittadini di Marmore, ancora oggi molto legati alla sua figura.

Villa Morandi
La villa, di circa 250 metri quadrati, è situata all’interno di un parco privato di circa un ettaro dove sono presenti pini, lecci, oleandri e tigli odorosi.
Essa offre una vista particolare della Cascata delle Marmore (il parco in cui è incastonata termina proprio all’altezza del primo salto), in una dimensione in cui il tempo sembra essersi fermato (anche grazie alla presenza di elementi d’arredo come i pavimenti in “cementine” esagonali o lo scrittoio con carte dell’epoca).
Fu costruita nel ‘900 su impulso di Luigi Morandi, proprietario dell’Hotel Plaza di Terni dopo che al figlio, malato di tisi, i medici consigliarono di respirare i vapori della Cascata.
Aperta per l’ultima volta al pubblico nel 2016, durante le giornate FAI, oggi è di proprietà di una famiglia di imprenditori locali.

Casa Lina dell'Arch. Mario Ridolfi
Situata nell’omonima via del paese di Marmore, Casa Lina fu progettata e realizzata dall’architetto Mario Ridolfi (protagonista dell’architettura italiana del ‘900) nel 1966 ed è così chiamata in omaggio della moglie, la signora Adelina, detta “Lina”.
Oggi di proprietà privata, l’architetto Ridolfi qui trascorse l’ultimo periodo della sua vita.
Casa Lina è una testimonianza degli studi sulle geometrie complesse basate sui poligoni di Ridolfi. Nella scelta dei materiali scelti per realizzarla è stato privilegiato l’impiego di alcuni elementi che richiamano il territorio: la pietra sponga, il travertino estratto dall’area della Cascata già a partire dal XIX secolo, i mattoni rossi, le finestre a losanga, gli elementi in ferro battuto (che presentano elementi decorativi come quelli che egli stesso definiva “nodi d’amore”).

I sei sentieri della Cascata delle Marmore
Nel Parco della Cascata delle Marmore sono presenti 6 sentieri che consentono di visitarla osservando anche una vegetazione rigogliosa, e la fauna acquatica che popola l’ecosistema della Cascata.
Il sentiero 1 collega il belvedere superiore con l’inferiore e presenta all’incirca 600 scalini, facilmente percorribili a piedi.
I sentieri 2 e 3 costeggiano invece gran parte della Cascata e presentano vari ponticelli e passerelle in legno attraverso le quali è possibile osservare il deflusso delle sue acque. Il sentiero 4 è percorribile dalle vicinanze della biglietteria del belvedere inferiore e consente di raggiungere il promontorio situato frontalmente alla Cascata. I sentieri 5 e 6 sono più lunghi e permettono di arrivare al lato ovest della Cascata.
Clicca qui per scoprire di più sulla Cascata, sui sentieri e sulla sua storia.

Sentiero 5 - Museo Archeologia Industriale
All’interno del sentiero 5 della Cascata, che si estende per circa un chilometro sul ciglio della rupe di Marmore, si trova anche un vero e proprio “museo di archeologia industriale” a cielo aperto. Percorrendolo è possibile osservare scorci particolari della Valnerina ternana e del Belvedere Inferiore.
Si possono inoltre vedere le prese e le vasche di raccolta della vecchia centrale idroelettrica di Spoleto, con 11 pozzi artificiali realizzati durante i lavori di consolidamento della rupe.
Sono inoltre presenti alcuni pezzi che provengono da macchinari usati in precedenza nelle centrali idroelettriche di Narni e Galleto, oggi dismessi.
Il sentiero 5 è stato inoltre scelto dalla Pro Loco Marmore come location dell’annuale rassegna di teatro dialettale.

Il Balcone degli Innamorati
Situato frontalmente al primo salto della Cascata delle Marmore, il “Balcone degli innamorati” si raggiunge in circa 20 minuti dal sentiero 1 ed è posto alla fine del “Tunnel degli Innamorati”.
La realizzazione del tunnel e del balcone si può datare intorno agli inizi del ‘900 quando in occasione del restauro del “canale Pio” per regolare il deflusso dell’acqua venne creato un tramezzo, una galleria d’accesso ed un balcone panoramico in calcestruzzo a sbalzo sul letto della Cascata.
Oggetto di interventi di restauro e valorizzazione da parte dell’amministrazione comunale nel tempo, oggi sono visitabili su prenotazione con visita guidata (si consiglia l’uso dell’impermeabile).

La Specola
Si tratta di una piccola torretta edificata nel 1871 sotto il pontificato di Papa Pio VI dall’architetto Andrea Vici.
Il loggiato è composto da un vano coperto da volte a padiglioni, con 6 archi. Sul frontone è posta una iscrizione in latino che ricorda la sua costruzione.
La Specola si trova lungo il percorso del Belvedere Superiore. Essa offre una vista “ravvicinata” del primo salto della Cascata e del paesaggio circostante. Si può vedere anche la Valnerina e, in particolari condizioni atmosferiche dovute al vapore acqueo, anche il cosiddetto “l’arcobaleno delle Marmore”.
Restaurata nel 2010, è stata anche meta di visitatori del “Grand tour” che la hanno ritratta su innumerevoli dipinti ed incisioni assieme agli effetti derivati dagli “arcobaleni delle Marmore”.

Lapide di Pio VI
Situata nelle immediate vicinanze del ponte regolatore, la lapide ricorda il canale realizzato tra il 1787 e il 1793 dall’architetto Andrea Vici per realizzare i problemi dovuti dalla caduta del fiume Velino in Valnerina.
Il canale, fortemente voluto da Papa Pio VI, venne realizzato con un taglio diagonale nel secondo salto della Cascata, attraverso il quale si voleva distribuire meglio il flusso di caduta delle acque e ridurne l’impatto sulla valle del Nera.
Precedentemente collocata dallo stesso architetto Vici sul canale da lui realizzato, l’epigrafe fu spostata nel periodo napoleonico ed in seguito fu trasferita nell’attuale collocazione.
Nel testo vengono inoltre citati il “prefetto delle acque” Livizzani e il delegato apostolico in Umbria Fieschi che la fece restaurare nel 1819.

Ponte Canale
Diga mobile Stoney
Si tratta di una diga mobile costruita nel 1924 in seguito alla nascita della “Terni Società per l’Industria e l’elettricità” e del suo programma idroelettrico. La diga Stoney è lo strumento che consente l’apertura e la chiusura del flusso delle acque della Cascata delle Marmore.
Essa è collegata alla centrale di Galleto (ancora oggi fulcro del sistema idroelettrico che coinvolge gli interi bacini dei fiumi Nera e Velino) attraverso un sistema che vede la presenza di due bocche di presa che consentono di far defluire l’acqua in altrettante gallerie forzate che passano sotto la ferrovia Terni-Rieti e che poi confluiscono all’interno del canale di carico.
Dal canale di carico inizia poi una nuova galleria forzata che consente di far arrivare l’acqua alla centrale di Galleto, opera realizzata dalla Terni per un migliore sfruttamento delle acque per scopi produttivi nel 1929 lungo la S.S. 209.

Monumento "L'autre" di Anilore Banon
Situata a Mazzelvetta, nelle immediate vicinanze del campo sportivo, del percorso ludico e della diga stoney, “L’autre” è stata posizionata dal comune di Terni nell’area attuale nel 2008, su impulso della comunità locale.
L’opera è dedicata al ricordo delle vittime sul lavoro e intende stimolare tutti ad una riflessione ed all’attivazione di azioni sempre più efficaci in materia di prevenzione, controllo ed applicazione delle norme vigenti.
“L’autre” è stata realizzata dalla scultrice francese Anilore Banon, specializzata in sculture monumentali animate da elementi e luoghi naturali, che ha realizzato anche altre opere nel territorio ternano. Secondo la critica, il lavoro della Banon racconta l’immenso potere delle donne e degli uomini di cambiare il proprio destino e di mutare l’impossibile.

Stazione FFSS linea Terni-Sulmona
Inaugurata nel 1883, la stazione ferroviaria di Marmore si trova lungo la linea Terni-Sulmona.
Ultimo scalo ferroviario sul territorio umbro prima del confine con il Lazio, si trova al centro del paese, in corrispondenza del passaggio a livello del paese. La stazione possiede due binari su cui transitano circa ogni venti minuti treni regionali diretti a Terni, Sulmona, L’Aquila, Cittaducale, Antrodoco e Castel Sant’Angelo.
Essa serve inoltre importanti siti di interesse turistico: il belvedere superiore della Cascata delle Marmore, che si trova all’interno del paese e il lago di Piediluco, che dista circa 6 km da Marmore.
Attualmente la stazione possiede una sala d’attesa (con biglietteria oggi dismessa) ed un ufficio tecnico. In due fabbricati di dimensioni più contenute sono presenti i servizi igienici, il magazzino e la cabina elettrica.
La gestione è a cura di RFI – Rete Ferroviaria Italiana.

Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
Situata al bivio del centro di Marmore, la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo fu costruita negli anni 1967-69 in pietra viva e mattoni a vista su iniziativa di don Franco Fiocco.
Nel XX secolo a Marmore esisteva una piccola chiesa medievale intitolata a Santa Geltrude e che era sotto le dipendenze della Parrocchia della Santissima Annunziata di Papigno. Nel 1955 fu ufficialmente istituita la Parrocchia di Marmore dal vescovo del Prà riprendendone il nome da una omonima chiesa ternana distrutta dai bombardamenti.
La Chiesa fu inaugurata ufficialmente nel 1969. Nel 1979 vi furono installate anche le campane, dedicate a San Giuseppe e in ricordo di tutti i morti e feriti sul lavoro. Negli anni novanta fu costruito anche l’oratorio, dedicato a Don Franco e realizzato accorpando l’antica chiesa medievale di Santa Geltrude.

Statua "L'attesa" di Renato Sciamannini
Situata all’interno del Parco Campacci-Liberati nei pressi della biglietteria della Cascata, la statua fu donata dallo scultore ternano Renato Sciamannini (1926-2015) alla Pro Loco Marmore quando egli era ancora in vita affinché venisse installata nella sua collocazione attuale.
La Pro Loco Marmore, attraverso un patto di collaborazione, l’ha quindi donata al Comune di Terni, che a giugno 2022 l’ha ufficialmente inaugurata.
Presente nell app TAM che promuove e diffonde l’arte diffusa per il territorio ternano, “L’attesa” è alta 2 metri e 70, con una base di 70 x 75 centimetri ed un peso di 25 quintali.
Opera di grande suggestione e di notevole struttura formale, espressione di forte e vibrata energia plastica che cattura l’attenzione, nelle intenzioni dell’autore, la statua riproduce la speranza di ricevere una buona notizia per un futuro migliore, dove l’uomo raffigura l’umanità intera.

Fall – “La leggenda del Nera e del Velino”
Situato nel centro abitato del paese, l’opera di urban art è stata realizzata nel 2021 su impulso della Pro Loco Marmore, nell’ambito di un intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana di una fontanella pubblica risalente ai primi del ‘900.
Fall – “La leggenda del Nera e del Velino” è un murale realizzato dall’artista Ester Grossi con la direzione di Chiara Ronchini impiegando vernici della società “Airlite”, inserita dalla Nazioni Unite fra le 4 tecnologie attualmente disponibili contro l’inquinamento. Il murale è inoltre inserito nell’ App TAM che promuove e diffonde l’arte diffusa per il territorio ternano.
L’opera è ispirata alla leggenda di Nera e Velino sulla nascita della Cascata delle Marmore ed è bifacciale: la parete laterale presenta un’icona che rimanda all’idea della caduta e del pianto ed ospita una targa con un QR code che consente di conoscere meglio l’opera, mentre la parete frontale ospita uno studio geometrico dell’onda.

Museo del flipper e del modernariato "Dino Merluzzi"
Situato al primo piano dell’ex scuola elementare di Marmore, il Museo del Flipper e del Modernariato è stato ufficialmente inaugurato nel febbraio 2023.
Dedicato al compianto collezionista ternano Dino Merluzzi, il museo è stato realizzato dall’associazione IFPA Italia in collaborazione con il Comune di Terni, la Pro Loco Marmore e l’ARCI di Terni e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.
Esso si sviluppa su una superficie di 260 metri quadri e propone una serie di flipper di diverse epoche. Suddiviso in sei sale, ognuna di esse contraddistinta da un tema specifico, viene costantemente allestito.
Al momento è visitabile solo su prenotazione attraverso il sito www.museoflipper.it.
